Ventimiglia di Sicilia

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Situato alle falde del massiccio del monte Cane, Ventimiglia di Sicilia è un paese di nuova fondazione sorto nell’anno 1627 nel contesto del processo di colonizzazione interna ad opera della principessa Beatrice Ventimiglia, vedova di Don Girolamo del Carretto, che in quell’anno ottenne la “licentia populandi” dal Re di Spagna Filippo IV.
In prossimità del centro abitato, in località Castellaccio, è possibile osservare tracce di insediamenti abitativi antecedenti, sicuramente piuttosto importanti a giudicare dalla tipologia dei numerosi reperti archeologici affioranti dal terreno. Non può sorprendere il fatto che il sito sia stato abitato sin dai tempi più remoti, ove si consideri l’amenità dei luoghi, la vegetazione lussureggiante e la presenza di numerose sorgenti di acqua potabile, di alcune delle quali oggi resta purtroppo solo il ricordo. Alla fine degli anni cinquanta la popolazione aveva raggiunto il massimo storico con 5.500 abitanti circa. Oggi, in conseguenza della forte emigrazione degli anni sessanta e settanta, il numero dei residenti si è ridotto notevolmente e si è stabilizzato intorno alle 2.300 unità.
L’economia del paese è stata nel corso dei secoli piuttosto fiorente e si è basata principalmente sulla pastorizia e l’agricoltura. Importanti sono state le coltivazioni di ficodindia il cui frutto particolarmente saporito era divenuto famoso ed aveva conquistato i mercati come “ficurinia di Calamigna“, nome con cui ancora oggi viene talvolta indicato il paese e che si riferisce al feudo in cui esso fu edificato. Oggi l’economia continua a basarsi soprattutto sulle attività tradizionali (agricoltura e pastorizia). Proprio il mantenimento delle tradizioni, la produzione in notevoli quantità di olio d’oliva di primissima qualità che può acquistarsi a prezzi convenienti direttamente ai frantoi , la produzione di semilavorati di mandorla per pasticceria , la possibilità che sì offre ancora di acquistare direttamente alla fonte i prodotti genuini della pastorizia (formaggi e ricotta), lasciano ben sperare in una ripresa dell’economia che possa riflettersi in un miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti.