Ustica

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altitudine: 54 m
abitanti: 1.380
La misteriosa isola di origine vulcanica che si erge sul mar Tirreno a circa 36 miglia dal capoluogo palermitano ha origini antichissime mitiche e storiche insieme. Il nome deriva dal greco Osteodes, Isola delle Ossa, secondo la mitologia le ossa degli sventurati naviganti che rimanevano incantati dall’ammaliante voce delle sirene sedute sulle alture prospicienti al mare e il cui canto melodioso faceva perdere il senno agli incauti naviganti che finivano pei schiantarsi contro le rocce frastagliate.
Ma L’Isola delle Ossa si riferisce anche alle identificazione di alcuni studiosi dell’isola di Ustica con I’isola di Eéa dimora solitaria della potente maga Circe che trasformava in animali i naviganti che osavano avvicinarla. E per passare dalla mitologia alla storia, Diodoro Siculo collegava il nome Osteodes alle bianche ossa dei seimila mercenari cartaginesi abbandonati sull’isola dal loro comandante per essersi ammutinati durante una guerra contro i Siracusani.
Le ossa infine potrebbero essere anche quelle dei malcapitati abitanti dell’isola vittime di numerose razzie da parte dei corsari saraceni e dei pirati barbareschi. Ustica rimase comunque dimenticata e abbandonata ai pirati per quasi quattro secoli finche nel 1759 un decreto imperiale di Ferdinando di Barbone non impose una progressiva colonizzazione del isola da parte di volontari palermitani, trapanesi ed eolici. Ma anche questa esperienza si rivelò fallimentare: massacrati dai pirati turchi, gli abitanti costruirono nel 1761 due torri di avvistamento per poter prevedere le incursioni future.
Lo schema urbanistico della cittadina non è molto differente da quello pianificato nel 1795 dall’ingegnere Giuseppe Valenzuola.
Da visitare assolutamente la chiesa di Ferdinando Re che si trova nella piazza centrale e la chiesa di Maria SS. dei sette dolori.
Ma la vera ricchezza dell’isola di Ustica è costituita dal suo patrimonio naturale soprattutto sottomarino.
Si possono in fatti ammirare particolarissime specie di pesci: triglie, murene, tonnetti, violette, e cernie di cui si praticava la pesca fino a qualche anno fa, alici, polpi ecc. In superficie troviamo una ricca cornice di euforbie e fiori di cappero. Ed è d’obbligo una visita alle numerose grotte che offrono uno scenario suggestivo e ricco di particolari giochi cromatici. Tra le grotte da visitare, la grotta dell’Accademia, la grotta dell’Acqua (conosciuta anche col nome di grotta Azzurra) con un giacimento dell’ Eneolitico la grotta delle Barche, la grotta Segreti.
La superficie di Ustica, 9 kmq, è in realtà la piccola parte di una più vasta barriera vulcanica sottomarina che si estende per decine di chilometri nell’azzurro degli abissi marini e che custodisce gelosamente i segreti di un passato che ha visto susseguirsi eroi, poeti, storici e marinai.
Dal 1986 è stata istituita la Riserva Naturale Marina [vedi sito]costituita da tre zone diversificate per possibilità di pesca, escursioni e fotografia.
La Riserva integrale Zona A:
si estende dalla Caletta a Cala Sidoti in Loc.tà Spalmatore. E’ vietato fino ad una distanza di 350 m. dalla costa ogni forma di pesca, di navigazione, la caccia e la raccolta di ogni specie vegetale.
La Riserva generale Zona B:
si estende da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto. E’ consentita con autorizzazione comunale entro tre miglia dalla costa la fotografia subacquea e la pesca con lenza da fermo e da traino.
La Riserva parziale Zona C:
si estende da Punta Orno Morto a Punta Cavazzi. Sono possibili attività di escursione come nella precedente Zona B, mentre ogni altra forma di pesca sportiva, compresa quella subacquea senza autorespiratore non richiede autorizzazioni.
Ma le attrattive non si limitano allo scenario marino.
Dal 1959 ogni estate si svolge la rassegna internazionale delle attività subacquee. Un evento mondiale organizzato dall’Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turismo di Palermo, un polo d’attrazione non solo per ricercatori, scienziati, e subacquei di tutto il mondo, ma anche per i residenti estivi. La rassegna è un insieme di attività che vanno da gare agonistiche a convegni e mostre di archeologia e fotografia sottomarina, nonché di cinematografia e televisione subacquea, editoria specializzata ed arti figurative settoriali, corsi specialistici subacquei.
La Rassegna assegna inoltre il prestigioso “Tridente d’Oro” per tutte le personalità del mondo che si sono contraddistinte per il loro particolare amore per il mare. Tutti i tridenti d’oro dal 1984 danno vita all’Accademia Internazionale delle Tecniche e Scienze Subacquee con sede ad Ustica e produttrice di attività interdisciplinari.