Sclafani Bagni

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Il sito di Sclafani fu fondato probabilmente ai tempi della colonizzazione dei Greci in Sicilia (metà del VII secolo a.C.-V secolo a.C.): Diodoro Siculo (I secolo a. C.), infatti, parlando delle guerre tra Agatocle e Dinocrate (III secolo a.C.), citava il paese con il nome di Ambica, insieme a Gorgium (attuale Caltavuturo) come difesa “da terra” dell’antica Himera (fondata da gruppi di Dori provenienti da Zancle nel 650 a.C. ca).
La rocca di Sclafani, presa dagli arabi nell’851, fu occupata da Ruggero I d’Altavilla nel 1062 il quale, già nel 1080, stilava un privilegio con il quale assegnava il territorio di Sclafani al figlio Giordano, signore di Noto e di Caltanissetta, che lo tenne fino al 1093, anno della sua morte.
La concessione alla famiglia degli Sclafani, di origine tedesca, venuta in Sicilia al seguito dei Normanni, è della seconda metà del XII secolo d.C., quando Guglielmo I il Malo assegnava il territorio a Giovanni Sclafani, a riconoscimento della sua fedeltà a seguito della sommossa di Matteo Bonello, accaduta a Palermo nel 1160.
Matteo Sclafani, vissuto a cavallo dei secoli XIII e XIV, è stato l’artefice della chiusura del paese entro le mura. Egli si adoperò con tutte le sue forze e le sue finanze per realizzare, tra il 1296 e il 1333, delle opere di ristrutturazione e consolidamento del nucleo urbano, fortificando la sommità della rocca, edificando la chiesa Madre all’interno della cinta muraria; ottenne, così, la concessione del titolo di Conte del territorio di Sclafani da Federico III d’Aragona nel 1330. Il territorio di Sclafani fu assegnato come bene dotale alla figlia Infantissa Eleonora di Aragona che lo tenne fino al 1391, anno in cui la Contea veniva confiscata dal Re Martino.
L’opera di fortificazione della rocca approntata dal conte Matteo Sclafani diede al nucleo preesistente le caratteristiche precipue del borgo medievale, ma le condizioni di vita poco favorevoli fecero rapidamente diminuire il numero degli abitanti.
La concessione fatta dal Re nel 1402 a favore di Sancio Rois de Lihori con obbligo di incolato, si trasformava in vendita della “Baronia e Castello di Sclafani” a Enrico Rubeo nel 1408.
La successiva investitura del 1442 per diritti ereditari veniva concessa a favore di Antonio Spadafora Russo, che otteneva, con il titolo, “la terra, Castello e Contea di Sclafani con sue pertinenze”.