Petralia Soprana

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altitudine: 1.147 m
abitanti: 3.795

 

 

 

dal paese nel 1611 venne costruito il convento dei Frati Minori Riformati, in cui rilevante e l’applicazione dell’intarsio a basso rilievo sulle pietre della facciata.
L’arte scultorea ha avuto a Petralia Soprana a partire dal XVI secolo una sua fiorente tradizione, dai Ragona a frate Umile e Frate Innocenzo-Miserendino, fino a Vincenzo Gennaro affermato artista a livello internazionale del quale troviamo una sua opera “la Cometa” sul piazzale del belvedere del Carmine.
Gli abitanti di Soprana sono residenti in ben 32 borgate alcune delle quali distanti parecchi chilometri. Disseminati nel territorio nella vallata segnata dal fiume Salso, i borghi e tracce di acquedotti, piccoli insediamenti rurali, sorsero tra il XVI e il XVIII secolo, per effetto della politica di ripopolamento delle campagne e per l’esigenza di espandere le colture agrarie. Vere e proprie comunità autonome si sono caratterizzate per la semplice ed equilibrata organizzazione urbanistica ed architettonica. Vale la pena di visitare i borghi dì Miranti, Salinelle e Fiscelli, mentre a poca distanza dal centro abitato, in contrada Cerasella si trovano i resti di un acquedotto romano. Alle porte di Petralia Soprana si trova, ancora, villa Sgadari, una delle più interessanti residenze suburbane delle Madonie, dalla quale traspare pur nel cattivo stato di conservazione, l’eleganza delle linee architettoniche inserite con sapienza nel contesto ambientale.
L’ambito territoriale di Petralia Soprana ha una superficie di 56,86 kmq., prevalentemente montana percorsa dal fiume Salso, che va da un’altitudine di 1657 m. s.l.m. con pizzo Corvo a quote più basse di 600-700 metri, ricoperta per una esigua parte da bosco o macchia mediterranea e da pascoli perenni nella zona nord, e poi da terreni seminativi a cui si alternano colture arboree verso sud-sud est man mano che si scende a valle.
Un ambito territoriale fortemente antropizzato, caratterizzato da una stanzialità accentrata oltre che nel centro storico (con quasi 1400 abitanti) in numerosi borghi che per la loro espansione negli ultimi ventanni, hanno assunto fisionomie completamente diverse (almeno per alcuni come Fasanò – Raffo – S.Giovanni – Pianello – Madonnuzza) assimilabili più a modelli di piccoli centri urbani che a borghi – che lo rendono un’unicum nel panorama insediativo del mezzogiorno.
Un susseguirsi – a partire dall’arroccato centro storico – di campi in cui le stagioni ne campiscono le superfici, ora brune – ora verdi, ora dorate, in un adattamento della specie produttiva alla decorazione che ben raramente n’è dato trovare, che si alternano a piccoli e medi centri urbani, alcuni arroccati su piccole colline altri sparsi a gruppi di nuclei familiari fra la campagna ubertosa, altri ancora costeggianti in espansione grande vie di comunicazione.
Una presenza umana stanziale nel territorio che ne fa una delle zone più vive del comprensorio madonita, che dal centro storico a vari centri disseminati lungo il percorso fluviale del Salso o lungo le SS 120 e 290 si è sempre caratterizzato per un tortissimo legame alle sue antiche tradizioni, pur al contempo aperto e sensibile ai cambiamenti sociali e culturali della nostra società contemporanea, in un ritmo di vita pieno di voglia di fare, di muoversi e di vivere. Ne sono testimonianza il fiorire di associazioni culturali e sportive, di circoli in tutti i centri del territorio che insieme a quelle di antica data svolgono un’intensa attività socio-culturale e sportiva.