Grotta della Molara -Visitabile

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Situata alla periferia ovest di Palermo, l’area di riserva ricade alle pendici del gruppo montuoso di Billiemi, nella contrada detta Pitrazzi, per l’aridità del territorio, e comprende anche le grotte di Zubbio della Molara e del Coniglio Morto, che non sono segnalate in superficie e il cui ingresso è occultato dalla vegetazione da blocchi rocciosi.
L’imbocco della grotta principale, posto ad una quota di circa 85-90 m., è individuabile anche da lontano poiché accede ad un grande riparo di circa cinquecento mq. utilizzato nel passato come riparo per gli animali, oltre che, durante l’ultimo conflitto mondiale, da numerose famiglie che qui trovarono rifugio per difendersi dai bombardamenti.
Nel suo insieme, la grotta della Molara presenta un paesaggio carsico spettacolare, una selva di rocce aguzze, costolate, corrose. Sulle pareti dell’antro, più esterno, sono presenti fori di litodomi e solchi di battente lasciati dalle acque marine nelle ere interglaciali. L’ambiente più interno, un cavernone di un centinaio di metri di sviluppo, contiene un notevole deposito antropozoico ricco di fenomeni concrezionari tra i più belli della Sicilia, con colonne di una decina di metri.
Le ricerche biospeologiche ne hanno delineato un particolare interesse per la fauna, sia per le specie animali già rinvenute e determinate, sia perché il loro numero appare destinato a crescere con l’eventuale sviluppo delle ricerche. Tra le prime, di estremo interesse scientifico i ragni, gli artropodi ed i crostacei terrestri endemici e rinvenuti soltanto in pochissime altre cavità.
Grazie anche alla particolare morfologia dell’antegrotta. la Molara è l’unica cavità della Sicilia occidentale che conserva intatto il suo deposito antropozoico. Gli scavi condotti hanno accertato una sequenza di strati che dal XII secolo risalgono fino all’Epipaleolitico, con il rinvenimento di due sepolture mesolitiche.
Nel raggiungere il deposito a vertebrati fossili del Pleistocene, sono state repertate ossa fossili di elefante (Elephas mnaidriensis e Elephas falconeri) e di Iena crocuta.
Da minor tempo, le ricerche hanno interessato anche la Grotta del Coniglio, composta da una serie di ambienti di crollo inclinati con grossi blocchi in assetto caotico che conducono ad un’ultima sala caratterizzata da ricchissime e splendide concrezioni.
 
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