Grotta dei Beati Paoli

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La cosiddetta grotta dei Beati Paoli è accessibile dal Vicolo degli Orfani, una stradina in salita verso la via S.Agostino e che si apre nella Piazza Beati Paoli, già Piazza Santi Cosma e Damiano. Si fa riferimento a questo ipogeo, molto probabilmente visitato da Luigi Natoli, quando leggendo il romanzo “I Beati Paoli” si cita la grotta in argomento e si fantastica  sulla Palermo d’altri tempi e sui lati oscuri della città. Sopra la grotta è il Palazzo Bardi e vicinissima la Chiesa di Santa Maruzza dei “canceddi” dalla bella facciata barocca con le colonne tortili e nella nicchia sul portale ” L’Immacolata Concezione”. Il Principe Luigi Natoli (pseud.mo William Galt) ci ha lasciato una descrizione della grotta ed un disegno di essa vista dalla parte dell’ingresso, I Beati Paoli, secondo il Villabianca, potrebbero aver preso il nome dall’Apostolo Paolo che perseguitava i cristiani. Essi vivevano una parte della loro vita nascosta, diverso il giorno dalla notte. Il Pitrè riporta da un racconto popolare raccolto a Borgetto dal Salomone-Marino: “a questi uomini davano tale titolo in quanto erano tutti uomini che si mostravano devoti; il giorno per meglio apprendere i fatti che succedevano, andavano vestiti come monaci di San Francesco di Paola e stavano nelle chiese fingendo di recitare il rosario: la notte poi complottavano su ciò che avevano visto e saputo ed ordinavano le vendette”.
  In Sicilia si crede che esistono uomini – detti Cirauli o Ciarauli (suonatori di tromba-trombettieri) che nati nella notte del 29 giugno o in quella dal 24 al 25 gennaio, (commemorazione di San Paolo apostolo), posseggano virtù straordinarie quali per esempio di poter toccare serpenti o insetti velenosi e tramite il santo, liberare dai pericoli quanti vengono morsi, con un po’ di saliva. Il ciraulo, quindi, possedeva anche il dono di fare miracoli e predire il futuro, può darsi che sia stato dato il nome di Beato Paolo agli appartenenti alla setta perché ritenuti esseri quasi soprannaturali. E’ aperta la discussione sulla loro vera esistenza ma è innegabile che essi hanno riempito la fantasia e l’immagginario popolare. I “Biati Pauli” ancora oggi sono per il popolo segno di riscossione ai soprusi e alle ingiustizie e motivo di decorazione per la “lapa” e per il carretto, alla pari della grande epopèa cavalleresca dei paladini di Francia, di Guerrin Meschino, di Pia dei Tolomei e delle grandi storie dei santi.
 
Attualmente la grotta non è visitabile.
 
ENGLISH*
 
The so-called Grotta dei Beati Paoli is accessible from the Vicolo degli Orfani, a small road uphill towards via Sant’Agostino and which opens onto Piazza Beati Paoli, formerly Piazza Santi Cosma e Damiano. Reference is made to this hypogeum, most likely visited by Luigi Natoli (the author of the book), while reading the novel “I Beati Paoli”; indeed the cave in question is mentioned and one can fantasize about the Palermo of other times and the dark sides of the city. Above the grotto is Palazzo Bardi and very close to it is the Church of Santa Maruzza dei “canceddi” with its beautiful Baroque facade with twisted columns with the niche on the portal containing “The Immaculate Conception”. Prince Luigi Natoli (pseudonym William Galt) left us a description of the cave and a drawing of it is seen from the entrance. I Beati Paoli, according to Villabianca, may have taken their name from the Apostle Paul who persecuted Christians before becoming one. They lived a part of their life hidden from the world and their day was different from their night. Pitrè reports from a popular tale collected in Borgetto by Salomone-Marino: “these men gave themselves this title because they were all men who showed themselves to be devout; in the day to better learn the facts which took place they went dressed as monks of San Francesco Paola and they were in the churches pretending to say the rosary whereas at night they plotted on what they had seen and learned and ordered revenge “.

In Sicily it is believed that there are men – called Cirauli or Ciarauli (trumpet players and buglers) who were born on the night of June 29 or January 24 to 25 (commemoration of St. Paul the Apostle), possess extraordinary virtues such as to be able to touch snakes or poisonous insects and, through the saint, to free from danger those who are bitten using a little saliva. The Cirauli, therefore, also possessed the gift of performing miracles and predicting the future; it may be that the name of Blessed Paul was given to the members of the sect because they were considered almost supernatural beings. The discussion about their true existence is open but it is undeniable that they have filled the imagination and the popular imagination. For the people of today the “Biati Pauli” are still a sign of recovery from supression and injustices and are used as a motif of decoration for Sicilian “lapa” (ape in Italian) and for the Sicilian carts, like the great chivalric epic of the Paladins of France, of Guerrin Meschino (Wretched Guerrin), of Pia of the Ptolemies and of the great stories of the saints.

Currently the cave cannot be visited.