“Genio di Palermo: memoria, volti e luoghi”.

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Riceviamo e pubblichiamo
 
 
 
 
 

Si celebra domenica prossima la giornata del “Genio di Palermo”, protettore laico della città e da sempre simbolo di inclusione e accoglienza.

Giunta alla terza edizione, quest’anno la ricorrenza è dedicata alla recente ammissione di Palermo all’ECCCAR (European Coalition of Cities against Racism), la rete europea dell’UNESCO  delle città contro il razzismo.

Il via alla celebrazione sarà data alle ore 10 dal vice sindaco Fabio Giambrone insieme all’assessore alle CulturE, Adham Darawasha con un incontro sul tema “Genio di Palermo: memoria, volti e luoghi”.

Al termine, si snoderà un corteo-parata, composto da bambini di diverse comunità cittadine, condotto dall’Associazione “Tavola Tonda”, che da Palazzo delle Aquile percorrerà il Cassaro fino al Centro per Migranti Santa Chiara all’Albergheria, luogo simbolo d’integrazione e accoglienza, dove i piccoli ospiti saranno intrattenuti dagli animatori della libreria Carrabà con attività laboratoriali .

La giornata è organizzata in collaborazione con la Società Cooperativa Terradamare.

“La Giornata del Genio – commenta il sindaco Leoluca Orlando – è un appuntamento annuale ormai consolidato e fortemente voluto dalla Amministrazione comunale per far conoscere quello che da millenni è “nume tutelare” della nostra città. Attorno a tale operazione di memoria si è sviluppato e cresce un grande fermento artistico, sportivo e produttivo dal calcio popolare all’Opera dei Pupi, dalle arti figurative allo spettacolo”.

 

STORIA
Il Genio di Palermo,  nume tutelare della città, divinità barbuta  si trova in diversi punti della città.  Narra la storia di avvenimenti storici, di trasformazioni urbane e di connessioni culturali con le comunità presenti nella città. Le figure del Genio, rappresentano la complessità culturale  e sociale di Palermo, inserendosi in antiche realtà urbane e caricandosi di ulteriori letture e simbologie. Molto noto è il Genio di Piazza Rivoluzione o della Fieravecchia : troneggia su di uno sperone roccioso con gli occhi rivolti al cielo, sostituì una statua della Dea Cerere, divenendo, così, durante i moti rivoluzionari, simbolo della lotta contro i Borboni e simbolo di libertà. 

genio di Palermo di piazza rivoluzione
 
 
Altra rappresentazione ricca di fascino ed inusuale, proprio perché all’interno di una dimora privata, è il Genio che si trova all’interno di Palazzo Isnello, costruito alla fine del XVI secolo da Vincenzo Termine, si trova tra piazza borsa e Corso Vittorio Emanuele. L’austera facciata settecentesca non rivela l’incanto dei saloni interni affrescati nella seconda metà del XVIII secolo.
Qui, Vito D’Anna dipinse il soffitto del salone principale con l’apoteosi di Palermo con una delle rappresentazioni del genio di Palermo, e negli altri salottini, tra stucchi rococò, troviamo le leggiadre figure allegoriche di Francesco Sozzi. Sito di estremo fascino, qui visse lo storico e arabista Michele Amari, oggi di proprietà della famiglia De Nola, fu inserito nel 2009 dalla Regione siciliana nella Carta regionale dei luoghi dell’identità e della memoria.
Percorrendo i vicoli della Vucciria, si trova  il Genio del Garraffo,( detto in siciliano Palermu lu grandi (Palermo il grande) per distinguerlo da quello più piccolo di Palazzo Pretorio) realizzato da Pietro de Bonitate nel 1483. Sorto nel quartiere denominato La Loggia, in una zona originariamente invasa dal mare, in una parte della città con un forte carattere mercantile e dove si insediarono le “nazioni estere”: catalani, amalfitani, genovesi, veneziani, il Genio è situato  in un’edicola quasi dirimpetto alla chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani.
 
genio di Palermo detto