Catacomba Paleocristiana di Carini

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Il temine “catacomba” deriva dal nome dell’antico ipogeo cristiano di San Sebastiano che si trova a Roma sulla via Appia, definito “Ad Catacumbas” che tradotto dal greco significa “presso l’avvallamento”.

I primi cristiani inumavano i loro santi in questo modo, cioè  seppellivano i loro corpi in antri scavati nella roccia che divennero, ben presto, anche luoghi di raccoglimento e di preghiera.

Anche i proto-cristiani di Iccara, l’antica Carini, scavarono, tra il II e il III secolo, la loro Catacomba, forse incoraggiati dal loro Vescovo  a cui anche il Magno Papa Gregorio indirizzava incoraggianti lettere pastorali.

L’importante Catacomba carinese distava dall’antica Iccara (zona Villagrazia) circa un chilometro, proprio come le catacombe romane che venivano scavate fuori le mura della città. Essa si estende per circa 1000 mq, ma molto ancora c’è da scoprire; gli ambulacri sono pieni di terra, penetrata dai lucernari e risulta difficile andare avanti negli scavi.

La scoperta della catacomba, giudicata seconda soltanto a quella di Siracusa, risale al 1899. Il barone Giuseppe Starrabba, firmava un articolo del “Giornale di Sicilia” che titolava:”Scoperte archeologiche a Carini – una catacomba cristiana” era il 13 Agosto 1899.

Da allora quasi nulla è stato fatto per migliorare il luogo e renderlo fruibile ai visitatori.

Divenne ovile e stalla, fungaia e laboratorio per la produzione  e la lavorazione della cannamele, in quanto la zona conosciuta come “margio” (dall’arabo Marg. = palude) venne coltivata a canna da zucchero e i locali si prestavano bene all’uso.

Gli ampi spazi della catacomba si prestavano bene come magazzini per conservare il prodotto  lavorato e si poterono fortificare con muri e cancelli contro gli assalti di eventuali pirati. Il luogo fortificato conservò bene i suoi tesori sino a quando non ci fu il permesso di inumare i cristiani all’aperto e così abbandonata tanti affreschi e pitture andarono perdute. Nella Biblioteca Comunale di Carini si conserva una piccola lapide sepolcrale di epoca imperiale in cui una coppia di sposi piange il figlioletto, morto alla tenera età di 4 anni, 6 mesi e 5 giorni, probabilmente proveniente dall’antica Catacomba.

La catacomba è gestita da archeofficina , per le visite guidate clicca qui