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Il complesso monastico di San Domenico viene costruito tra il 1566 ed il 1570 per volere del padre domenicano Mariano Lo Vecchio, di nobili origini carinesi, appartenente al Convento di S. Cita a Palermo e grazie al contributo della Baronia, al tempo retta da Gilberto La Grua. La chiesa rimaneggiata più volte fino al XIX secolo, oggi mostra in parte, grazie ad un restauro, gli affreschi settecenteschi che negli ultimi secoli erano stati ricoperti.
Nella prima cappella a sinistra entrando si possono ammirare i simulacri del Cristo morto e della Addolorata che vengono portati in processione il Venerdì Santo dai Confratelli del Trentatrè seguiti da quelli dello Spirito Santo. I due simulacri sono opera dello scultore Vincenzo Piscitello e risalgono al 1888.
Nella cappella centrale a sinistra si può ammirare una splendida tela della Madonna del Rosario, identica a quella presente nella Chiesa di San Domenico a Palermo opera di Vincenzo da Pavia, probabile committenza di Gilberto
Nel presbiterio, a sinistra guardando laltare maggiore, spicca un bassorilievo marmoreo della Madonna delle Grazie, opera di Giacomo Gagini, del 1561; nella parte superiore una tela raffigurante San Domenico Soriano del 1645 firmato da Francesco Camaro.
Altre tele pregevoli raffigurano San Tommaso dAquino, San Vincenzo Ferrer e Santa Rosa da Lima, attribuite ai fratelli Manno allievi di Vito DAnna.
Gli affreschi ritrovati raffigurano da sinistra entrando: SantIgnazio, San Francesco di Paola, San Francesco di Sales; da destra la Beata Joanna e SantAntonino.
Tra le opere di particolare prestigio nellaltare maggiore: la Madonna del Rosario con il Bambino , San Domenico e Santa Caterina.