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Sabato 7 e Domenica 8 Luglio a Bagheria (Pa) si rinnova l’appuntamento con la tradizione e il folclore con un’interessante mostra e un corteo interamente dedicati ai carretti siciliani nell’ambito della manifestazione Il carretto: da mezzo di lavoro ad oggetto di collezione, organizzata dall’Associazione Culturale San Giorgio di Bagheria. Carretti, carrettieri, canti dei carrettieri, tradizioni, il carretto come mezzo di trasporto e come prezioso prodotto dell’artigianto locale.
- Mostra – Sabato 7 Luglio – Ore 11.00 / 21.00 – Corso Umberto I – Opere dei ‘Fratelli Ducato’ ed estemporanea di pittura del Maestro Michele Ducato.
- Corteo – Domenica 8 Luglio – Ore 17.00 / 21.00 – Nina Giambona narrerà la storia e le tradizioni del carretto in Piazza Madrice con Il tour del Carretto.
LAssociazione San Giorgio di Bagheria ha lo scopo di diffondere e valorizzare la cultura popolare siciliana attraverso la realizzazione di eventi rivolti allo studio ed alla conoscenza della stessa. Linteresse nei confronti del popolare si è sviluppato in anni relativamente recenti (1950-60) sulla scia di ricerche autorevoli come quelle del Pitrè, e le numerose campagne di ricerca effettuate da nomi prestigiosi come Alan Lomax, Diego Carpitella, Antonino Buttitta, Roberto Leidy, Elsa Guggino e i ricercatori del Folkstudio di Palermo, che hanno permesso una rivalutazione e una riqualificazione delle tradizioni popolari oltre che una documentazione scientifica di tradizioni ormai del tutto scomparse. Una tra le tante forme di folklore siciliano, oltre che quella più rappresentativa, è quella del carretto, considerato, in tutto il mondo, il simbolo e lemblema della Sicilia stessa.
Il carretto era uno strumento di lavoro utilizzato in tutta la Sicilia per il trasporto delle cose più svariate: prodotti della campagna; carbone; materiali da costruzione; concime etc.
La sua diffusione ad usuale mezzo di trasporto si deve al miglioramento della viabilità, che ha trasformato molte vecchie mulattiere in trazzere carrabili (prima fra tutte la Messina marine e la Messina montagne, facendo si che questo mezzo fosse preferito agli animali da soma per la capacità di spostare maggiore materiale. Tuttavia, quel carretto mirabilmente intagliato e dipinto ha una storia relativamente breve, come testimoniano gli ex-voto nelle chiese, (poco più di un secolo e mezzo), diventando negli anni sessanta, con la diffusione dei veicoli a motore, da strumento di lavoro oggetto di collezione.
I primi carretti di cui abbiamo testimonianza presentano elementi decorativi molto semplici poiché la pittura del carretto aveva solo lo scopo di proteggere il legno. Questa necessità si è trasformata col tempo in vera e propria decorazione artistica grazie anche alla diffusione di testi come lOrlando furioso, rappresentato nellopera dei pupi, da cui prende spunto, appunto, la pittura del carretto.
Tuttavia, il carretto, pur essendo riconosciuto come il simbolo della Sicilia, non è uguale in tutte le province. Possiamo infatti identificare almeno tre macroaree dove il carretto, pur mantenendo gli stessi elementi strutturali, assume forme e decorazioni diverse: larea del Palermitano, larea del Trapanese e larea del Catanese. Allinterno di ognuna di queste aree sono poi individuabili diverse piccole variazioni tra un paese e laltro.
Lobiettivo di questa Associazione è quello di mettere insieme ed esporre tutte le tipologie di carretto ancora rintracciabili presso collezioni private di diverse parti della Sicilia mettendo in evidenza le diversità strutturali e decorative attraverso la formulazione di schede tecniche descrittive.