Bagheria – Museo del giocattolo e della ceroplastica “Pietro Piraino”

Read English version

 

Fra le tante ville settecentesche che impreziosiscono il territorio di Bagheria, la Certosa di Villa Butera si distingue, per la sua storia singolare, per l’unicità dell’architettura e per la ricercatezza degli affreschi eseguiti dal Velasco, che veniva inteso come il “Velasquez siciliano”.

Costruita nel 1797 per volere del Principe Ercole Michele Branciforti Pignatelli, recentemente restaurata, la Certosa oggi ospita il “Museo del Giocattolo e delle Cere Pietro Piraino” con le sue collezioni di giocattoli d’epoca e di opere in cera.

Nella struttura anche le aule per la didattica, per trasmettere ai giovani i dettami dell’arte della ceroplastica e dell’arte presepiale, una biblioteca, un “Book shop” per l’editoria destinata ai ragazzi e per il merchandising, un salone polifunzionale per le manifestazioni collaterali e per la celebrazione di eventi attenenti al mondo della cultura e a quello dei giovani.

Le collezioni Piraino, ospitate alla Certosa, sono stati sottoposti a decreto di vincolo dei Beni Culturali, ai sensi della legge 29 ottobre 1999, coi provvedimenti DDS N° 8267 e DDG N° 1017, in quanto riconosciuti di alto valore demo-etno-antropologico. Il museo, antesignano e precursore di quello di Madame Tussaud e Grevin, ha il seguente sito web:  www.museodelgiocattolo.org

 

La Certosa di villa Butera

Originariamente costituiva un piccolo padiglione in stile neoclassico, posto in fondo al viale centrale di Villa Butera, fatto costruire dal principe Ercole M. Branciforte, a seguito di un voto in onore dei Padri Certosini.

La Certosa rappresentava una vera attrazione e divenne uno dei primi musei delle cere d’Europa per la sua singolarità: raccoglieva statue in cera ad altezza naturale, raffiguranti monaci certosini ed alcuni celebri personaggi del tempo ritratti nella vita di tutti i giorni.

Il Museo delle Cere vero e proprio, chiamato “il conventino della trappa”, era posto al piano nobile dell’ala est della Certosa e vi si accedeva salendo una scala a chiocciola in pietra, oggi non più esistente.

All’ingresso dell’edificio un chierico con una brocca in mano dava il benvenuto ai visitatori con fare affabile, mentre un altro frate tirando la cordicella di una campana avvisava i fratelli della visita. Attraverso un corridoio, nel quale facevano bella mostra un cane San Bernardo, un orso ed un pescecane imbalsamati, si potevano raggiungere le varie celle. Sulle pareti del corridoio erano appesi quadri ed incisioni di grande valore tra cui vari ritratti come quello dello stesso Branciforti. Nelle celle invece, si potevano ammirare preziosi affreschi.

Nella prima cella era rappresentato l’ammiraglio Orazio Nelson, seduto davanti ad una tavola ben imbandita in compagnia della sua amante Maria Carolina, mentre un cameriere negro li stava servendo. Nella seconda e terza cella si ricordava l’amore infelice tra Comincio ed Adelaide, che secondo la leggenda pur essendo molto innamorati non riuscirono ad ottenere la dispensa papale per sposarsi, perché parenti prossimi. Nella quarta stanza c’era una cucina in muratura dove un cuoco cucinava due uova in un tegamino, mentre sulle pareti erano appesi antichi utensili da cucina. Proseguendo per il corridoio, nella prima stanza a sinistra un certosino lavorava tranquillo con la pala in mano ed una cesta. Nella cella accanto Ruggiero dei Normanni era seduto leggendo un libro, mentre nella cella successiva, seduti attorno ad un tavolo, discutevano il principe Ercole M. Branciforti, Re Luigi XVI di Francia e Ferdinando di Borbone. Nell’ultima stanza era rappresentata una scena molto drammatica che ricordava la morte del principe Caramanico.

Grazie ad un complesso ed articolato intervento di restauro, effettuato nell’ambito dei POR FESR Campania e Sicilia 2007-2013 conclusosi nel 2008, si è impedito che andasse definitivamente perduto uno dei siti più raffinati del patrimonio artistico e culturale della Sicilia.

Indirizzo: Via Dietro la Certosa s.n.c – 90011 Bagheria (Pa)

Per maggiori info, contatti, timetable, tickets : www.museodelgiocattolo.orgmuseodelgiocattolo@museodelgiocattolo.org