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Sul Monte Catalfano, a nord-Est di Bagheria si trovano i resti archeologici di Solunto. Il nome greco, Solus (in latino Soluntum) deriva da quello di un brigante ucciso da Ercole, o, più probabilmente da un vocabolo fenicio che significa “roccia”. Il primitivo insediamento , posto probabilmente sul promontorio di Solanto, si chiamava KFR (Kafara cioè villaggio) e fu distrutto da Dionisio di Siracusa.Gli abitanti di Kafara, la prima città, la rifondarono sul Monte Catalfano, e, vi fiorirono i commerci e le arti. Nel 254 a,C. questo centro ellenistico si consegnò a Roma e divenne una civitas decumana che in età Imperiale (III sec. d.C. fu abbandonata del tutto. L’impianto urbanistico è caratterizzato dalla regolarità degli isolati di m. 40 X 80: Le strade pincipali (plateiai) sono orientate in senso NE-SO, tra le quali la più importante, la “via dell’agorà” è pavimentata con arenaria e mattoni di terracotta; gli altri assi viari minori (stenopoi), perpendicolari alle arterie principali, sono in pendio e talvolta a gradinate. Particolarmente interessanti, il cosidetto “Ginnasio” da dove proviene una dedica ad un certo “Apollonio, ginnasiarca”, la cosidetta “casa di Leda”, il teatro (poteva contenere circa 1200 spettatori, e il bouleuterion (sala del consiglio cittadino).
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