Palermo – Le 6 mostre da visitare per iniziare al meglio il Nuovo Anno 2018.

Read English version

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Il ruggito della velocità. Mito e modernità della Targa Florio Motociclistica. Real Albergo dei Poveri. Palermo > PROROGATA fino all’8 aprile 2018
Il ruggito della velocità. Mito e modernità della Targa Florio Motociclistica.
“Il ruggito della velocità. Miti e modernità della Targa Florio motociclistica” è una mostra allestita negli spazi del settecentesco Real Albergo dei Poveri. L’impianto espositivo si configura come una riflessione critica su quella che fu una tra le stagioni siciliane più felici della modernità, mettendo in evidenza alcuni aspetti cruciali: lo slancio euforico verso il futuro, il mito della tecnologia, l’urgenza d’innovazione, la figura del pilota, la storia delle moto da corsa e del racing, i paesaggi madoniti, fino ai molti cambiamenti sociali, politici, estetici e ideologici che definirono lo spirito del tempo.
Cultura, storia, sport e territorio si incontrano lungo il percorso espositivo, in un dialogo tra passato e presente che vede insieme design, ingegneria, arti visive, cinema, editoria, memorie d’archivio… Da una sezione introduttiva, in cui foto, oggetti storici e alcuni rari dipinti di Vincenzo Florio (Collezione Famiglia Paladino) raccontano le gesta di questa grande famiglia siciliana e la vicenda della Targa, si passa a una spettacolare esposizione di moto d’epoca, con esemplari dei primi del Novecento provenienti dalle collezioni dell’Associazione Siciliana Veicoli Storici. La lettura del periodo storico-culturale procede con l’archivio di documenti, in cui sono raccolte preziose testimonianze, tre lettere, giornali, libri, riviste, fino al Manifesto Futurista del 1909. > INFO

 
  • Henri Cartier-Bresson. Fotografo. GAM Galleria d’Arte Moderna. Palermo > fino al 25 febbraio 2018
Henri Cartier-Bresson. Fotografo.
Fino al 25 febbraio 2018, alla GAM 140 scatti di Henri Cartier – Bresson, per immergerci nel suo mondo, per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, dal lucido pensiero, verso la realtà storica e sociologica. Obiettivo della rassegna è far conoscere e capire il modus operandi di Henri Cartier-Bresson, la sua ricerca del contatto con gli altri, nei luoghi e nelle situazioni più diverse, alla ricerca della sorpresa che rompe le nostre abitudini, la meraviglia che libererà le nostre menti, grazie alla fotocamera che ci aiuta ad essere pronti a coglierne e ad immortalarne il contenuto.
Promossa dalla Galleria d’Arte Moderna di Palermo e organizzata da Civita in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Magnum Photos Parigi, la mostra è il secondo appuntamento espositivo con i grandi maestri della Fotografia, dopo quello che è stato dedicato a Steve McCurry. >INFO

  • The Match. Museo Salinas. Palermo > fino al 11 marzo 2018
The Match
The Match nata da una collaborazione tra l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana e il British Museum di Londra. Per la prima volta verranno esposti e messi a confronto con le opere originali i disegni realizzati dai due giovani architetti, William Harris e Samuel Angell, che nel 1823 scoprirono le metope del Tempio C di Selinunte. È l’occasione per raccontare l’appassionante storia, sconosciuta ai più, di questa scoperta e dell’avvio delle attività di tutela del patrimonio storico-culturale dell’isola da parte del Regno Borbonico.
Il viaggio dei due giovani scopritori inglesi, intrapreso nel solco della tradizione del Grand Tour, aveva come scopo quello di esaminare e i monumenti greci della Sicilia. L’allestimento delle 12 opere, alcune delle quali acquarellate, trova la sua naturale ambientazione nella nel nuovo percorso espositivo del grande refettorio dell’ex Convento dei Padri Filippini dove, da otre 150 anni, trovano posto le splendide sculture dei templi selinuntini, definite il più importante complesso scultoreo dell’arte greca d’Occidente. >INFO

  • Van Gogh Multimedia Exeperience. Complesso Monumentale Guglielmo II. Monreale (PA) > fino al 29 aprile 2018
 
 
Van Gogh Multimedia Exeperience
Van Gogh Multimedia Experience, esposizione multimediale sulla vita e le opere del grande pittore olandese. La mostra multimediale prende in esame, attraverso proiezioni in diversi grandi monitor, la vita e le opere del grande artista, con la visione in video di molti dipinti e disegni realizzati nel corso della sua esistenza, completata con informazioni in italiano ed inglese, dei periodi artistici vissuti da Van Gogh negli ultimi dieci anni della sua vita.
Raggruppati per tematiche: dai paesaggi, ai fiori passando ancora per i ritratti e i celebri autoritratti, le immagini scorrono sugli schermi per una mostra che si visita nella penombra al fine di apprezzare appieno la brillantezza della tavolozza dello straordinario artista olandese. Una vita travagliata quella di Vincent Van Gogh, votata alla ricerca della bellezza espressa con dense pennellate che sprigionano pura emozione, il percorso, consente inoltre di ammirare la ricostruzione della “Camera da letto” di Vincent Van Gogh, dipinto del 1889, tema caro all’artista e più volte replicato con piccole varianti. Il visitatore potrà inoltre immergersi nella visione 3D utilizzando la realtà virtuale di una serie di dipinti a 360 gradi con un apparecchio speciale.
L’esposizione Van Gogh Multimedia Experience si presenta agli occhi dei visitatori con migliaia di immagini del maestro fiammingo, proiettate su schermi giganti. Foto che si alternano in un carosello infinito di colori e luci e che immergono il visitatore nel mondo di questo grande maestro che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte moderna. Da contorno fanno le musiche che trasportano il visitatore verso l’espressione pittorica di un talento naturale in cui traspare con insistenza la sofferenza di una vita tormentata; in sostanza una mostra creata per i sensi. >INFO
 
 
 
 
 
 
  

  • Maiolica. I corredi dello speziale XVII – XVIII sec. Palazzo Branciforte. Palermo > fino al 18 febbraio 2018
Maiolica. I corredi dello speziale XVII – XVIII sec.
Nella splendida cornice del Monte dei pegni Santa Rosalia, a Palazzo Branciforte, oggi spazio museale della Fondazione Sicilia, è allestita la mostra “Maiolica. I corredi dello speziale XVII – XVIII sec.”, a cura dell’Associazione Balat.
Un’esposizione che raccoglie oltre 170 ceramiche provenienti da collezioni private dell’Isola sino al 18 febbraio 2018, anno in cui Palermo sarà capitale italiana della Cultura. Albarelli, bricchi, bottiglie, cilindri e bocce di rara bellezza che componevano il corredo degli speziali, numerosi nell’Isola e conosciuti in tutto il Mediterraneo per i rapporti culturali e commerciali con il mondo orientale da dove giungevano le spezie. Contenitori per erbe, polveri, acque e oli medicinali diversi nelle forme, nei colori e nei disegni. Maioliche preziose, miracolosamente sopravvissute nonostante la fragilità della terracotta a guerre, terremoti, alluvioni, traslochi e arrivate integre sino a noi dopo alcuni secoli. Una mostra e al contempo una riflessione sul contesto della bottega dell’aromateria in cui le maioliche vennero utilizzate non soltanto come contenitori di farmaci, ma come simbolo di prestigio di cui godeva l’arte antica e misteriosa dello speziale. >INFO

  •  Shay Frisch – campo 121745_B/N. ZAC – Zisa Arti Contemporanee . Palermo > fino al 18 febbraio 2018
 
 
 
Shay Frisch – campo 121745_B/N
I campi magnetici di Shay Frisch, approdano a Palermo dopo le ultime importanti esposizioni internazionali al Museo Mac di Lima, al Museo MAC di Santiago del Cile e alla Fondazione San Fedele di Milano.
Il lavoro dell’artista consiste nella modellazione e la manipolazione dell’energia attraverso la costruzione di campi elettrici.
Il campo è costituito da un assemblaggio sequenziale di adattatori elettrici di uso comune, moduli conduttori di corrente elettrica attraverso i quali passa l’elettricità che si fa “forma”. L’asettico componente industriale è imbrigliato all’interno di ripetizioni modulari e trasformato dall’elettricità in una forma viva, pulsante. Il passaggio dell’elettricità attraverso i moduli che compongono l’opera, genera un campo elettromagnetico che si diffonde nello spazio circostante, trasformando questi costrutti in generatori di energia, campi elettrici che si estendono nello spazio diffondendo la loro carica. In questo modo l’artista opera sullo spazio creando un luogo saturo di induzione, un campo in cui entrano gli spettatori. I moduli mantengono all’interno una carica elettrica la cui perenne attività è rivelata da spie luminose, a testimonianza di un fenomeno in continuo movimento, di un atto che si compie in diretta e che non ha fine.
Il progetto, pensato appositamente per lo spazio dello ZAC, prevede una sequenza di installazioni allestite a pavimento e sulla grande parete di fondo. >INFO