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L’11 marzo 1838 una paurosa frana colpisce il paese di San Giuseppe Jato. Nello stesso anno verso il mese dì marzo l’Intendente di Palermo (come allora si chiamava il Prefetto), dopo aver disposto i necessari aiuti alla popolazione colpita dalla calamità, dispose che sì provvedesse a ricostruire la parte di paese distrutta, in contrada “San Cipirello”, proprio a mezzo miglio da San Giuseppe Jato.
Appena tre anni dopo, la nuova borgata contava già 700 abitanti e, durante i moti rivoluzionari del 1848, si autoproclamò comune autonomo col nome di San Cipirello, anche se dovette aspettare fino al 1864 per ottenere il riconoscimento giuridico. Il paese si sviluppò urbanisticamente con una struttura a scacchiera e – data la poca distanza da San Giuseppe – presto tra i due centri non vi fu più soluzione di continuità, tanto che, oggi, per i forestieri è difficile capire dove finisca l’uno e cominci l’altro.